Il Torneo delle Madonie rappresenta oltre trenta anni di storia calcistica del nostro comprensorio. Il nostro sogno è quello di poter offrire alla rete un grande archivio dove qualsiasi madonita possa ricordare, conoscere e approfondire quanto accaduto per decenni sui nostri campi di calcio.
Invitiamo pertanto chiunque fosse in possesso di notizie (anche minime), foto, ritagli di giornale, trafiletti, risultati, nomi dei marcatori, aneddoti, tabellini e cronache delle partite di qualsiasi squadra, ad inviarle alla nostra redazione. Tutto il materiale sarà pubblicato in questa sezione ovviamente citando la fonte di provenienza. Vi ringraziamo ed attendiamo la vostra collaborazione.
34° Torneo delle Madonie 1983
Squadre partecipanti 12
Eccellenza: Enti Locali (Petralia Sottana), Maroso Fasanò, Petralia, Polizzi, R. Gangi, S.Gangi.
Girone A: Alia, Aliminusa, Bompietro, Geraci, Scillato, Sopranese,
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La fantastica rimonta dell'A.S. Petralia nell'ultimo torneo
Articolo pubblicato su Il Petrino n° 7 anno IV 16 luglio-2005
Se si esclude la meteora del 1997, l'ultimo vero torneo delle Madonie, il trentaquattresimo per intenderci, si disputò nell'estate del 1983. Quell'anno parteciparono al torneo solo alcune squadre delle alte Madonie, forse le più nostalgiche, o quelle che volevano iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro del torneo. A contendersi la vittoria finale furono: l'U.S. Polizzi e l'A.s.e.l. di Petralia Sottana che l'anno precedente erano state promosse nel girone di eccellenza, l'A.S. Petralia, la S.S. Maroso di Fasanò, la S.S. Raimondi e l'A.S. Salvatore di Gangi.
Il campionato che iniziò domenica 3 luglio, vide subito la squadra del Petralia, allenata quell'anno dal tandem Bongiorno-Bencivinni, rincorrere il Raimondi di Gangi. Del resto era prevedibile che a contendersi la vittoria finale sarebbero state le squadre che avevano vinto le ultime due edizioni del torneo. Mocciaro e compagni s'imposero, nella prima di andata, sul Polizzi per 4 a 3, mentre i giallorossi del presidente Divina furono costretti a dividere la posta con i cugini dell'Asel. La prima svolta del torneo si ebbe alla terza di andata allor quando il Petralia, sovvertendo tutti i pronostici, scavalcò in classifica l'undici gangitano dopo averlo battuto, sul proprio terreno, per 2 a 0. Si arrivò così, alla terzultima giornata di ritorno, il Petralia comandava la classifica con 12 punti, uno in più del Raimondi che non era riuscito fin ad allora a riagganciare i giallorossi. Al comunale di Petralia Sottana si presentò il Raimondi Gangi consapevole che una vittoria dei locali avrebbe chiuso definitivamente il campionato. Quelle due tre migliaia di spettatori ebbero la fortuna di assistere ad una bella ed emozionante partita che però si concluse con la sconfitta di Bongiorno e compagni. Per la cronaca il risultato finale fu di 3 a 2, il Gangi era riuscito a sorprendere l'armata petraliese e soprattutto a rendergli il favore. Il 21 agosto sera era il Raimondi a comandare la classifica ed il Petralia a seguirlo ad un punto. Pur non di meno i nostri ragazzi decisi a non mollare e a vender cara la propria pelle affrontarono serenamente, forse troppo, la penultima di ritorno che ironia della sorte li vedeva impegnati ancora in casa contro il Maroso di Fasanò che ormai, con i suoi otto punti, non poteva né retrocedere e neanche lottare per il primato. Nonostante ciò, l'incontro si chiuse con un rocambolesco 4 a 4. Per il Petralia le cose si complicarono maledettamente, anche perché contemporaneamente il Raimondi, sistemando le cose in casa propria, si aggiudicò il derby contro il Salvatore per 2 a 1. Mancava una sola giornata per incoronare la squadra regina di quell'anno, al Gangi, che aveva in classifica due punti in più del Petralia serviva un solo punto, punto che avrebbe dovuto conquistare ancora in quel di Petralia Sottana ma contro l'Asel, l'altra squadra locale. L'A.S. che prima di poter contare sui propri mezzi doveva sperare nelle disgrazie altrui, sempre per quello scherzo della sorte, doveva affrontare fuori casa l'altra squadra gangitana, il Salvatore. Ma come molto raramente succede, quell'anno, o meglio quel quattro settembre, il diavolo ci mise lo zampino. Il comunale di Gangi e quello di Petralia Sottana erano collegati tra loro attraverso “baracchini” da radioamatori per avere notizie in tempo reale. L'A.S. fece la sua parte vincendo contro il Salvatore per 3 a 0, ma l'impresa storica è da attribuire all'Asel che dopo una partita tiratissima riuscì a sconfiggere la capolista per 1 a 0. Il campionato regolare si chiuse quindi con le due squadre appaiate al primo posto, terza a quattro punti giunse l'Asel.
Francesco Minneci
Se si esclude la meteora del 1997, l'ultimo vero torneo delle Madonie, il trentaquattresimo per intenderci, si disputò nell'estate del 1983. Quell'anno parteciparono al torneo solo alcune squadre delle alte Madonie, forse le più nostalgiche, o quelle che volevano iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro del torneo. A contendersi la vittoria finale furono: l'U.S. Polizzi e l'A.s.e.l. di Petralia Sottana che l'anno precedente erano state promosse nel girone di eccellenza, l'A.S. Petralia, la S.S. Maroso di Fasanò, la S.S. Raimondi e l'A.S. Salvatore di Gangi.
Il campionato che iniziò domenica 3 luglio, vide subito la squadra del Petralia, allenata quell'anno dal tandem Bongiorno-Bencivinni, rincorrere il Raimondi di Gangi. Del resto era prevedibile che a contendersi la vittoria finale sarebbero state le squadre che avevano vinto le ultime due edizioni del torneo. Mocciaro e compagni s'imposero, nella prima di andata, sul Polizzi per 4 a 3, mentre i giallorossi del presidente Divina furono costretti a dividere la posta con i cugini dell'Asel. La prima svolta del torneo si ebbe alla terza di andata allor quando il Petralia, sovvertendo tutti i pronostici, scavalcò in classifica l'undici gangitano dopo averlo battuto, sul proprio terreno, per 2 a 0. Si arrivò così, alla terzultima giornata di ritorno, il Petralia comandava la classifica con 12 punti, uno in più del Raimondi che non era riuscito fin ad allora a riagganciare i giallorossi. Al comunale di Petralia Sottana si presentò il Raimondi Gangi consapevole che una vittoria dei locali avrebbe chiuso definitivamente il campionato. Quelle due tre migliaia di spettatori ebbero la fortuna di assistere ad una bella ed emozionante partita che però si concluse con la sconfitta di Bongiorno e compagni. Per la cronaca il risultato finale fu di 3 a 2, il Gangi era riuscito a sorprendere l'armata petraliese e soprattutto a rendergli il favore. Il 21 agosto sera era il Raimondi a comandare la classifica ed il Petralia a seguirlo ad un punto. Pur non di meno i nostri ragazzi decisi a non mollare e a vender cara la propria pelle affrontarono serenamente, forse troppo, la penultima di ritorno che ironia della sorte li vedeva impegnati ancora in casa contro il Maroso di Fasanò che ormai, con i suoi otto punti, non poteva né retrocedere e neanche lottare per il primato. Nonostante ciò, l'incontro si chiuse con un rocambolesco 4 a 4. Per il Petralia le cose si complicarono maledettamente, anche perché contemporaneamente il Raimondi, sistemando le cose in casa propria, si aggiudicò il derby contro il Salvatore per 2 a 1. Mancava una sola giornata per incoronare la squadra regina di quell'anno, al Gangi, che aveva in classifica due punti in più del Petralia serviva un solo punto, punto che avrebbe dovuto conquistare ancora in quel di Petralia Sottana ma contro l'Asel, l'altra squadra locale. L'A.S. che prima di poter contare sui propri mezzi doveva sperare nelle disgrazie altrui, sempre per quello scherzo della sorte, doveva affrontare fuori casa l'altra squadra gangitana, il Salvatore. Ma come molto raramente succede, quell'anno, o meglio quel quattro settembre, il diavolo ci mise lo zampino. Il comunale di Gangi e quello di Petralia Sottana erano collegati tra loro attraverso “baracchini” da radioamatori per avere notizie in tempo reale. L'A.S. fece la sua parte vincendo contro il Salvatore per 3 a 0, ma l'impresa storica è da attribuire all'Asel che dopo una partita tiratissima riuscì a sconfiggere la capolista per 1 a 0. Il campionato regolare si chiuse quindi con le due squadre appaiate al primo posto, terza a quattro punti giunse l'Asel.
Francesco Minneci
Dall'album dei ricordi ... la vittoria nello spareggio
per l'assegnazione della coppa
Articolo pubblicato su Il Petrino n° 7 anno IV 16 luglio-2005
Non sembrava vero, il Petralia, non aveva vinto nessuno dei due derby, ma aveva ricevuto però dai cugini dell'Asel, all'ultima giornata, il più bel regalo, disputare la finale con l'opportunità di rivincere il Torneo delle Madonie. In quei quattro giorni che precedettero l'incontro i tifosi petraliesi non ebbero certo di che annoiarsi, anche perchè in paese circolarono delle strane voci su una possibile combina della finale a nostro sfavore. Certo al Gangi rimettere in palio il trofeo, che aveva già quasi in bacheca, non andava giù. Giovedì 8 settembre 1983 in una splendida cornice di pubblico, a Bompietro si assegnò dunque la coppa della 34a edizione del Torneo delle Madonie. Il Raimondi si presentò con Paternò, Patti, Sorrenti, Domina, Salvo, Bongiorno, Notararigo, Mocciaro, Ferrara, Sottile e Salerno, il Petralia dal canto suo rispose con Rubino, Spinoso, Mascellino C., Sabatino, Tedesco, Mascellino M., Bencivinni, Bongiorno, Mascellino M., Cerami e Fustaino. Arbitro dell'incontro il signor Pagano di Palermo.
Tra l'incredulità generale e lo stupore dei propri tifosi, i giallorossi schierarono una formazione di tutti petraliesi, priva dei due “stranieri” Paolillo e Laneri che non avevano, come ebbero a giustificarsi, “potuto” aggregarsi alla squadra, già in ritiro dalla mattinata. Giunsero in quel di Bompietro solo nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo e non furono della gara. La partita sostanzialmente equilibrata iniziò in sordina con ben poche azioni degne di rilievo. Da segnalare, in apertura un tiro di poco alto sulla traversa di Tedesco, a cui rispose Mocciaro con un tiro a fil di palo. Ma al settimo Tedesco, schierato stranamente a stopper, portò in vantaggio il Petralia. Su un rimballo della difesa, dopo un bella azione corale dell'attacco petraliese, l'indimenticabile Nino concluse con un forte rasoterra dal limite dell'area che si insaccò alla sinistra di Paternò. Pensando di aver domato l'undici gangitano il Petralia si ritirò in difesa cercando di contenere la reazione del Gangi. Al ventottesimo Sabatino salvò sulla linea un tiro di Bongiorno. Così il primo tempo si chiuse con i giallorossi in vantaggio. Nonostante il Raimondi fosse ben messo in campo, con un ottimo Mocciaro ed un superlativo Bongiorno, costruendo un'azione dietro l'altra non riuscì subito a riequilibrare le sorti dell'incontro, anche perché più volte la sfortuna negò ai gangitani la gioia del gol. Al sessantacinquesimo furono espulsi Mascellino C. e Sorrenti per reciproche scorrettezze, e un po più tardi Buongiorno lasciò il posto a Mauro nel Petralia e Notararigo a Trombetta nel Gangi. Al settantanovesimo però Mocciaro incornava una bella punizione calciata da Buongiorno riportando il match in parità. Gli ultimi dieci minuti videro il Gangi sbilanciarsi eccessivamente in avanti alla ricerca della vittoria, e lasciare ampi spazi al Petralia che fece correre a Paternò qualche serio pericolo ma senza riuscire a concretizzare. Nei supplementari una sola occasione degna di rilievo del Gangi costruita da Mocciaro che non fu realizzata dai compagni. Occorsero quindi i calci di rigore per designare la squadra vincente. Dal dischetto segnarono per il Petralia: Cerami, Mascellino, Mauro, Sabatino e Tedesco, per il Gangi: Ferrara, Sottile e Bongiorno. Il gol di Tedesco, scatenò la gioia di dirigenti e tifosi, la squadra giallorossa aveva coronato il sogno che aveva inseguito dai primi di luglio, l'A.S. Petralia Sottana era diventata campione delle Madonie per la seconda ed ultima volta.
Francesco Minneci
Non sembrava vero, il Petralia, non aveva vinto nessuno dei due derby, ma aveva ricevuto però dai cugini dell'Asel, all'ultima giornata, il più bel regalo, disputare la finale con l'opportunità di rivincere il Torneo delle Madonie. In quei quattro giorni che precedettero l'incontro i tifosi petraliesi non ebbero certo di che annoiarsi, anche perchè in paese circolarono delle strane voci su una possibile combina della finale a nostro sfavore. Certo al Gangi rimettere in palio il trofeo, che aveva già quasi in bacheca, non andava giù. Giovedì 8 settembre 1983 in una splendida cornice di pubblico, a Bompietro si assegnò dunque la coppa della 34a edizione del Torneo delle Madonie. Il Raimondi si presentò con Paternò, Patti, Sorrenti, Domina, Salvo, Bongiorno, Notararigo, Mocciaro, Ferrara, Sottile e Salerno, il Petralia dal canto suo rispose con Rubino, Spinoso, Mascellino C., Sabatino, Tedesco, Mascellino M., Bencivinni, Bongiorno, Mascellino M., Cerami e Fustaino. Arbitro dell'incontro il signor Pagano di Palermo.
Tra l'incredulità generale e lo stupore dei propri tifosi, i giallorossi schierarono una formazione di tutti petraliesi, priva dei due “stranieri” Paolillo e Laneri che non avevano, come ebbero a giustificarsi, “potuto” aggregarsi alla squadra, già in ritiro dalla mattinata. Giunsero in quel di Bompietro solo nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo e non furono della gara. La partita sostanzialmente equilibrata iniziò in sordina con ben poche azioni degne di rilievo. Da segnalare, in apertura un tiro di poco alto sulla traversa di Tedesco, a cui rispose Mocciaro con un tiro a fil di palo. Ma al settimo Tedesco, schierato stranamente a stopper, portò in vantaggio il Petralia. Su un rimballo della difesa, dopo un bella azione corale dell'attacco petraliese, l'indimenticabile Nino concluse con un forte rasoterra dal limite dell'area che si insaccò alla sinistra di Paternò. Pensando di aver domato l'undici gangitano il Petralia si ritirò in difesa cercando di contenere la reazione del Gangi. Al ventottesimo Sabatino salvò sulla linea un tiro di Bongiorno. Così il primo tempo si chiuse con i giallorossi in vantaggio. Nonostante il Raimondi fosse ben messo in campo, con un ottimo Mocciaro ed un superlativo Bongiorno, costruendo un'azione dietro l'altra non riuscì subito a riequilibrare le sorti dell'incontro, anche perché più volte la sfortuna negò ai gangitani la gioia del gol. Al sessantacinquesimo furono espulsi Mascellino C. e Sorrenti per reciproche scorrettezze, e un po più tardi Buongiorno lasciò il posto a Mauro nel Petralia e Notararigo a Trombetta nel Gangi. Al settantanovesimo però Mocciaro incornava una bella punizione calciata da Buongiorno riportando il match in parità. Gli ultimi dieci minuti videro il Gangi sbilanciarsi eccessivamente in avanti alla ricerca della vittoria, e lasciare ampi spazi al Petralia che fece correre a Paternò qualche serio pericolo ma senza riuscire a concretizzare. Nei supplementari una sola occasione degna di rilievo del Gangi costruita da Mocciaro che non fu realizzata dai compagni. Occorsero quindi i calci di rigore per designare la squadra vincente. Dal dischetto segnarono per il Petralia: Cerami, Mascellino, Mauro, Sabatino e Tedesco, per il Gangi: Ferrara, Sottile e Bongiorno. Il gol di Tedesco, scatenò la gioia di dirigenti e tifosi, la squadra giallorossa aveva coronato il sogno che aveva inseguito dai primi di luglio, l'A.S. Petralia Sottana era diventata campione delle Madonie per la seconda ed ultima volta.
Francesco Minneci
Quell'inutile promozione dell'U.S.Sopranese
Articolo pubblicato su Il Petrino n° 7 anno XVIII 13 luglio-2019
Nei trentaquattro anni di sfide che il Torneo delle Madonie propose nella prima parte del suo svolgimento (quella più seguita e storicamente più interessante per i tifosi madoniti), l'US Sopranese non riuscì mai ad iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della competizione. Solo nel 1974 sfiorò il successo giungendo in finale ma, come si ricorderà, (vedi Il Petrino dell'agosto 2009), a Bagheria, il Collesano non permise che i sopranesi assaporassero la gioia del trionfo. Da quella data solo una serie di partecipazioni molto incolore, dal 1978, (anno dell'introduzione del girone di Eccellenza), ripartì addirittura dal girone normale, conquistando tuttavia una prima promozione nel 1981 con conseguente partecipazione, nell'anno del Mundial, al girone di elitè del Torneo classificandosi però ultima (e retrocedendo) dopo un torneo poco fortunato.
Nel 1983 l'US Sopranese, nonostante la grande assenza del suo calciatore più rappresentativo, Fortunato Giaconia (che non potè prendere parte alla competizione perché tesserato nel Favara tra i semiprofessionisti), si presentò ai nastri di partenza con l'intenzione di riprendersi quell'Eccellenza che tutto l'ambiente sportivo sopranese considerava ormai come propria.
Nel girone normale a contendersi i due posti che avrebbero garantito la promozione nella massima serie del torneo Sopranese, Alia, Aliminusa, Bompietro, Geraci e Scillato.
In considerazione del ridotto numero di partecipanti il Torneo iniziò il 3 luglio e la formazione biancorossa dovette confrontarsi subito fuori casa con il Bompietro, altra squadra, dalle storiche tradizioni, che godeva di tutti i favori del pronostico. La vittoria con un solo gol di scarto fu considerata di buon auspicio visto che fuori casa la Sopranese aveva sempre stentato, mentre poteva considerarsi imbattibile tra le mura amiche. In quella prima giornata anche Scillato e Alia conquistarono i due punti condividendo così con i biancorossi la testa della classifica. Anche la domenica successiva la Sopranese giocò in trasferta visto che il calendario le aveva riservato due gare esterne nelle prime due giornate.
L'incontro fu molto interessante sotto il punto di vista spettacolare - come ebbe a scrivere Francesco Vitale su L'Ora di lunedì 11 luglio, - con le due squadre sbilanciate in avanti alla continua ricerca della marcatura. La Sopranese non ebbe nessun problema e con molta facilità si impose sul Geraci che fu costretto ad ammainare bandiera bianca. Il pari tra Scillato ed Alia permise allora alla Sopranese di isolarsi in testa già alla seconda giornata e in considerazione del fatto che aveva colto due successi esterni quel punto di vantaggio su Scillato e Alia rappresentava un vantaggio non indifferente.
La terza di andata vide finalmente il debutto casalingo di Juppa e compagni, debutto che però deluse molto le aspettative visto che l'Aliminusa, squadra formata da ottimi giocatori ma che permaneva in fondo alla classifica, riuscì ad imporre il pari ridimensionando i sogni di fuga dell’ undici petralese.
L'Alia sommerse di reti il Geraci e riacchiappò così i rivali in vetta. Tutto da rifare con i sopranesi che presero consapevolezza che nulla era scontato. Nella successiva giornata Sopranese ed Alia proseguirono a braccetto visto che gli aliesi sconfissero il Bompietro e la Sopranese espugnò il campo dello Scillato. Destò molta impressione in quel match il gioco che i biancorossi espressero nella zona centrale del campo e l'ottima organizzazione di gioco evidenziata.
La svolta si ebbe comunque alla quinta di andata allorquando Sopranese ed Alia si affrontarono sul terreno del campo Sgadari. I padroni di casa molto concentrati non si lasciarono sfuggire l'occasione di chiudere in testa, in solitaria, il girone di andata e sommersero di reti la rivale. Il 4 a 1 finale non fece una piega a testimonianza del fatto che i biancorossi non avevano rivali e che la sonante vittoria li proiettava sempre più verso la vittoria finale.
Nel girone di ritorno la capolista continuò senza pause la corsa verso l'Eccellenza e nella prima di ritorno incrementò ulteriormente il vantaggio sulla diretta inseguitrice, una rete di Nicola Juppa, il migliore in campo in quel match, permise ai sopranesi di sconfiggere nuovamente il Bompietro mentre l'Alia cadeva per la seconda volta consecutiva, più precisamente ad Aliminusa dove il “ballerino” Cascio fece la differenza. Con quattro punti di vantaggio sulla seconda la Sopranese aveva già mezza promozione in tasca e con tutta l'euforia del caso la vigilia di ferragosto affrontò in casa il fanalino di coda Geraci che fuori casa non aveva incamerato alcun punto. Tutto si svolse secondo pronostico, i padroni di casa colsero la loro sesta vittoria ma il vantaggio sull'Alia restò immutato visto che i rivali ebbero la meglio sullo Scillato.
Mancavano solo tre giornate alla conclusione del Torneo e la Sopranese sentiva sempre più intenso il profumo della promozione, un grosso ostacolo le si presentava davanti adesso, quell'Aliminusa che all'andata gli aveva portato via un punto dal proprio campo.
Le aspettative non andarono deluse e quella che fu definita, per quell'anno, la squadra più imprevedibile del Torneo, riuscì nuovamente a bloccare sul pari la capolista. Un rocambolesco 3 a 3 considerato risultato di prestigio che fece onore all'imprevedibile compagine di mister Graziano. Nonostante il mezzo passo falso Juppa e compagni il 21 agosto 1983 poterono ugualmente festeggiare finalmente il ritorno nella massima serie visto che avevano conservato intatto il loro vantaggio nei confronti dell'Alia (fermata sull'1 a 1 a Geraci) e vantavano (a due giornate dal termine) cinque punti di vantaggio sulla terza posizione che adesso era occupata dal Bompietro (quell'anno essendoci un solo girone normale prima e seconda vennero promosse in Eccellenza).
Nell'ultima domenica di agosto la Sopranese fece sul proprio campo la passerella finale (ultima partita casalinga della stagione) davanti al proprio pubblico, tuttavia ingorda com'era concluse con un'altra vittoria sconfiggendo lo Scillato con il minimo scarto. Alle sue spalle qualcosa di importante era variato intanto perché il Bompietro superando l'Alia per una rete a zero l'aveva scavalcata in classifica. L'ultima giornata proponeva Alia Sopranese e Geraci Bompietro.
La squadra di Di Gangi era consapevole di dover battere il fanalino di coda Geraci per festeggiare anch'essa la promozione, ma confidava anche nella Sopranese che era nelle condizioni di poter fermare l'Alia al suo domicilio. Il Bompietro, dopo aver sudato le proverbiali sette camicie, fece la sua parte passando a Geraci (con il gol del 3 a 2 di Di Gangi a tempo scaduto) e soffiando il secondo posto all'Alia.
Meno male però che non ebbe bisogno dell'aiuto dei vicini di casa perché la Sopranese, dimenticando i suoi doveri sportivi, non si presentò in tempo per la gara di Alia perdendo l'incontro a tavolino.
Un comportamento decisamente poco sportivo per la capolista che aveva ottenuto la promozione con due giornate di anticipo e che, forse volontariamente, snobbò l'ultimo impegno contro quella formazione che, più di tutte le altre, l'aveva contrastato durante il torneo.
Francesco Minneci
Articolo pubblicato su Il Petrino n° 7 anno XVIII 13 luglio-2019
Nei trentaquattro anni di sfide che il Torneo delle Madonie propose nella prima parte del suo svolgimento (quella più seguita e storicamente più interessante per i tifosi madoniti), l'US Sopranese non riuscì mai ad iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della competizione. Solo nel 1974 sfiorò il successo giungendo in finale ma, come si ricorderà, (vedi Il Petrino dell'agosto 2009), a Bagheria, il Collesano non permise che i sopranesi assaporassero la gioia del trionfo. Da quella data solo una serie di partecipazioni molto incolore, dal 1978, (anno dell'introduzione del girone di Eccellenza), ripartì addirittura dal girone normale, conquistando tuttavia una prima promozione nel 1981 con conseguente partecipazione, nell'anno del Mundial, al girone di elitè del Torneo classificandosi però ultima (e retrocedendo) dopo un torneo poco fortunato.
Nel 1983 l'US Sopranese, nonostante la grande assenza del suo calciatore più rappresentativo, Fortunato Giaconia (che non potè prendere parte alla competizione perché tesserato nel Favara tra i semiprofessionisti), si presentò ai nastri di partenza con l'intenzione di riprendersi quell'Eccellenza che tutto l'ambiente sportivo sopranese considerava ormai come propria.
Nel girone normale a contendersi i due posti che avrebbero garantito la promozione nella massima serie del torneo Sopranese, Alia, Aliminusa, Bompietro, Geraci e Scillato.
In considerazione del ridotto numero di partecipanti il Torneo iniziò il 3 luglio e la formazione biancorossa dovette confrontarsi subito fuori casa con il Bompietro, altra squadra, dalle storiche tradizioni, che godeva di tutti i favori del pronostico. La vittoria con un solo gol di scarto fu considerata di buon auspicio visto che fuori casa la Sopranese aveva sempre stentato, mentre poteva considerarsi imbattibile tra le mura amiche. In quella prima giornata anche Scillato e Alia conquistarono i due punti condividendo così con i biancorossi la testa della classifica. Anche la domenica successiva la Sopranese giocò in trasferta visto che il calendario le aveva riservato due gare esterne nelle prime due giornate.
L'incontro fu molto interessante sotto il punto di vista spettacolare - come ebbe a scrivere Francesco Vitale su L'Ora di lunedì 11 luglio, - con le due squadre sbilanciate in avanti alla continua ricerca della marcatura. La Sopranese non ebbe nessun problema e con molta facilità si impose sul Geraci che fu costretto ad ammainare bandiera bianca. Il pari tra Scillato ed Alia permise allora alla Sopranese di isolarsi in testa già alla seconda giornata e in considerazione del fatto che aveva colto due successi esterni quel punto di vantaggio su Scillato e Alia rappresentava un vantaggio non indifferente.
La terza di andata vide finalmente il debutto casalingo di Juppa e compagni, debutto che però deluse molto le aspettative visto che l'Aliminusa, squadra formata da ottimi giocatori ma che permaneva in fondo alla classifica, riuscì ad imporre il pari ridimensionando i sogni di fuga dell’ undici petralese.
L'Alia sommerse di reti il Geraci e riacchiappò così i rivali in vetta. Tutto da rifare con i sopranesi che presero consapevolezza che nulla era scontato. Nella successiva giornata Sopranese ed Alia proseguirono a braccetto visto che gli aliesi sconfissero il Bompietro e la Sopranese espugnò il campo dello Scillato. Destò molta impressione in quel match il gioco che i biancorossi espressero nella zona centrale del campo e l'ottima organizzazione di gioco evidenziata.
La svolta si ebbe comunque alla quinta di andata allorquando Sopranese ed Alia si affrontarono sul terreno del campo Sgadari. I padroni di casa molto concentrati non si lasciarono sfuggire l'occasione di chiudere in testa, in solitaria, il girone di andata e sommersero di reti la rivale. Il 4 a 1 finale non fece una piega a testimonianza del fatto che i biancorossi non avevano rivali e che la sonante vittoria li proiettava sempre più verso la vittoria finale.
Nel girone di ritorno la capolista continuò senza pause la corsa verso l'Eccellenza e nella prima di ritorno incrementò ulteriormente il vantaggio sulla diretta inseguitrice, una rete di Nicola Juppa, il migliore in campo in quel match, permise ai sopranesi di sconfiggere nuovamente il Bompietro mentre l'Alia cadeva per la seconda volta consecutiva, più precisamente ad Aliminusa dove il “ballerino” Cascio fece la differenza. Con quattro punti di vantaggio sulla seconda la Sopranese aveva già mezza promozione in tasca e con tutta l'euforia del caso la vigilia di ferragosto affrontò in casa il fanalino di coda Geraci che fuori casa non aveva incamerato alcun punto. Tutto si svolse secondo pronostico, i padroni di casa colsero la loro sesta vittoria ma il vantaggio sull'Alia restò immutato visto che i rivali ebbero la meglio sullo Scillato.
Mancavano solo tre giornate alla conclusione del Torneo e la Sopranese sentiva sempre più intenso il profumo della promozione, un grosso ostacolo le si presentava davanti adesso, quell'Aliminusa che all'andata gli aveva portato via un punto dal proprio campo.
Le aspettative non andarono deluse e quella che fu definita, per quell'anno, la squadra più imprevedibile del Torneo, riuscì nuovamente a bloccare sul pari la capolista. Un rocambolesco 3 a 3 considerato risultato di prestigio che fece onore all'imprevedibile compagine di mister Graziano. Nonostante il mezzo passo falso Juppa e compagni il 21 agosto 1983 poterono ugualmente festeggiare finalmente il ritorno nella massima serie visto che avevano conservato intatto il loro vantaggio nei confronti dell'Alia (fermata sull'1 a 1 a Geraci) e vantavano (a due giornate dal termine) cinque punti di vantaggio sulla terza posizione che adesso era occupata dal Bompietro (quell'anno essendoci un solo girone normale prima e seconda vennero promosse in Eccellenza).
Nell'ultima domenica di agosto la Sopranese fece sul proprio campo la passerella finale (ultima partita casalinga della stagione) davanti al proprio pubblico, tuttavia ingorda com'era concluse con un'altra vittoria sconfiggendo lo Scillato con il minimo scarto. Alle sue spalle qualcosa di importante era variato intanto perché il Bompietro superando l'Alia per una rete a zero l'aveva scavalcata in classifica. L'ultima giornata proponeva Alia Sopranese e Geraci Bompietro.
La squadra di Di Gangi era consapevole di dover battere il fanalino di coda Geraci per festeggiare anch'essa la promozione, ma confidava anche nella Sopranese che era nelle condizioni di poter fermare l'Alia al suo domicilio. Il Bompietro, dopo aver sudato le proverbiali sette camicie, fece la sua parte passando a Geraci (con il gol del 3 a 2 di Di Gangi a tempo scaduto) e soffiando il secondo posto all'Alia.
Meno male però che non ebbe bisogno dell'aiuto dei vicini di casa perché la Sopranese, dimenticando i suoi doveri sportivi, non si presentò in tempo per la gara di Alia perdendo l'incontro a tavolino.
Un comportamento decisamente poco sportivo per la capolista che aveva ottenuto la promozione con due giornate di anticipo e che, forse volontariamente, snobbò l'ultimo impegno contro quella formazione che, più di tutte le altre, l'aveva contrastato durante il torneo.
Francesco Minneci